– Premessa
Le immagini aeree possono valorizzare un video aggiungendo un tocco dinamismo e spettacolarità, purché si inseriscano in modo armonico nel progetto complessivo.
Quando ho iniziato a fare questo lavoro ero convinto che una ripresa aerea fosse tanto migliore quanto più ardita e ricercata. Niente di più sbagliato!
Vedremo in questo articolo alcuni consigli, frutto dell’esperienza, ma soprattutto dell’insegnamento delle persone esperte con cui ho avuto la fortuna di collaborare.
Definire il tipo di lavoro da svolgere
Prima ancora di porre in ordine di volo il drone è fondamentale farsi una domanda: cosa voglio comunicare con questa ripresa?
Una volta ottenuta la risposta io solitamente cerco di visualizzare mentalmente l’inquadratura pensandola inserita nel contesto del progetto complessivo.
Se non siete dei video-maker professionisti la regia sarà probabilmente curata da una terza persona ed è qui che entra in gioco la vostra capacità di interpretare in modo fedele la sua idea.
Imparare ad ascoltare e a porre le giuste domande al committente per visualizzare il film che lui ha in testa è una cosa che si acquisisce con l’esperienza e che in questo lavoro può fare la differenza tra “una buona ripresa” e “la ripresa giusta”.
Il mio primo consiglio è quindi di cercare di visualizzare l’idea del regista, di verificarne la fattibilità e, cosa molto importante, di condividere in tempo reale attraverso un secondo monitor ciò che state girando. Non passate alla ripresa successiva se prima non avete avuto la sua approvazione! Anche nelle situazioni in cui è possibile ritornare a girare la scena non è mai un buon biglietto da visita dover ricorrere a questa soluzione estrema.
Come accennato all’inizio dell’articolo un buon modo per raggiungere il risultato è quello di non limitarsi a chiedere una descrizione dell’inquadratura, ma di cercare di capire cosa deve comunicare.
Rispettare la regola dei terzi, regolare correttamente l’esposizione, la temperatura colore e la messa a fuoco, potrebbe non portarvi comunque a realizzare l’idea del regista. Potreste infatti girare un’ottima ripresa dal punto di vista tecnico, ma inadeguata a trasmettere fedelmente il messaggio voluto.
Impostazione della telecamera
Una volta definita l’inquadratura da realizzare e verificatone la fattibilità in sicurezza è arrivato il momento di settare la telecamera del vostro drone.
Per prima cosa dobbiamo impostare la risoluzione, la frequenza dei fotogrammi, l’esposizione, la messa a fuoco e il formato in cui sarà salvato il video.
Se usate la camera in modalità automatica questi settaggi non saranno necessari, ma avrete anche meno possibilità di personalizzare il vostro lavoro.
Il mio consiglio è di iniziare affidandovi alla modalità automatica per poi gradatamente esplorare quella manuale.
Se avete dei dubbi, il monitor potrebbe infatti non dare una rappresentazione sempre fedele dell’immagine finale, potete usare la modalità automatica per trovare un setting di base e successivamente agire manualmente per ottenere l’effetto desiderato. Se avete la possibilità di girare in formato RAW tutto questo avrà una rilevanza minore in quanto in post produzione potrete fare una color correction molto più incisiva.
Definizione del piano di volo
Non sarà ancora arrivato il momento di avviare il drone se prima non avrete pianificato la traiettoria di volo. A seconda del luogo in cui vi trovate potrebbe essere necessario farsi due passi per visionare di persona il tragitto che dovrà compiere il drone, in cerca di possibili ostacoli o rischi altrimenti non valutabili.
Una volta eseguita la pianificazione è sempre opportuno prendere un po’ di confidenza con la dinamica di volo scelta al fine di realizzarla nel modo più pulito possibile. Raramente infatti mi è capitato di girare la ripresa giusta al primo colpo, spesso è solo dopo qualche tentativo che si riesce ad ottenere il risultato desiderato. Per questa ragione portate con sempre voi un numero adeguato di batterie per evitare che vi sfugga l’occasione giusta proprio a causa della limitata autonomia di volo.
Come ricordavo all’inizio dell’articolo, personalmente ritengo che le riprese migliori spesso non siano quelle più complesse e ardite, ma quelle necessarie al progetto. Il risultato video di rischiose e complesse manovre, sempre che si concludano felicemente, potrebbe lascarvi infatti alquanto delusi. Soprattutto se siete alle prime armi, mantenere i movimenti lenti, costanti e precisi degli stick del telecomando durante l’esecuzione di una traiettoria complessa o di passaggio rischioso potrebbe risultare difficile, a tutto svantaggio dell’inquadratura che sarà meno fluida e precisa. A mio modo di vedere quindi è meglio seguire traiettorie semplici, magari anche lineari, volando sempre in sicurezza e modulando adeguatamente velocità, quota e movimento della camera. Oltre a rimanere stupiti dalla potenza emozionale ottenibile anche con voli apparentemente così banali, avrete intrapreso la via maestra per diventare dei veri professionisti che operano con buon senso senza correre rischi inutili.
Funzioni di volo automatiche
Praticamente qualsiasi drone di fascia medio alta possiede delle funzioni di volo automatico che riproducono movimenti di camera cinematografici. Pensiamo ad esempio alla funzione orbitale o al mantenimento dell’inquadratura di un soggetto in movimento etc.
Il mio trascorso di aeromodellista mi ha sempre spinto a tenere una posizione più “purista” privilegiando il volo a controllo diretto, tuttavia è innegabile che la precisione offerta dalle funzioni automatiche spesso supera quella del pilota più esperto. Il mio consiglio è comunque di non abusarne e di usare invece inventiva e creatività per personalizzare le vostre riprese, soprattutto se state girando delle immagini per promuovervi sul mercato e farvi notare.
Creativi una solida base teorica
Se non venite dal mondo dei video il mio ultimo consiglio è quello di studiarvi un po’ di teoria che vi consenta di acquisire delle competenze ed un linguaggio tecnico che vi consentano di confrontarvi con le atre figure professionali presenti nella troupe. Fatto ciò, se come nel mio caso vi appassionerete a questo mondo, degli ottimi spunti per migliorare potranno arrivare dalla cinematografia d’autore.
La mia passione per il cinema mi ha infatti aiutato ad affinare la tecnica di ripresa ed un po’ alla volta ho imparato a realizzare con consapevolezza un’inquadratura in base al messaggio da trasmettere.
Per esempio poteri decidere di porre il soggetto in un terzo dell’inquadratura lasciando allo spettatore la possibilità di spaziare con lo sguardo sul resto del panorama favorendo così il processo immaginativo. Viceversa potrei centrare il soggetto sfocando lo sfondo e chiedendo così allo spettatore una concentrazione assoluta su di esso.
In conclusione quindi ogni ripresa è perfetta nella misura in cui comunica esattamente quello che avete in mente e pertanto per realizzarla è fondamentale avere la padronanza del mezzo necessaria per agire consapevolmente senza lasciare nulla al caso.
Buoni voli e buone riprese.