– Quella del pilota di droni è una delle nuove professioni che negli ultimi hanno visto una forte crescita di operatori sul mercato. Il volo, seppur sperimentato in modo indiretto attraverso il pilotaggio di un drone, esercita evidentemente sempre un fascino intramontabile.
Le ricerche dell’osservatorio Droni del Politecnico di Milano fotografano un mercato composto per il 77 % da micro/piccole imprese con massimo 9 dipendenti e solo il 3% da grandi imprese con oltre 250 dipendenti. In questi anni ho conosciuto ed ho avuto la fortuna di collaborare con molti colleghi e, sentendo le loro storie, ho maturato la convinzione che molti di degli attuali professionisti che compongono il mercato odierno abbiano iniziato a pilotare i droni per hobby e solo successivamente abbiano tentato la strada per trasformare questa passione in un lavoro.
Qualcosa di analogo, in effetti, è accaduto anche me dato che sono titolare di una ditta uninominale e che, come suggerisce il nome “Pegaso Aeromaker”, traducibile in Aeromodellista Pegaso, ho trasformato un hobby in un lavoro, o meglio in un secondo lavoro.
Nonostante siano passati solo 4 anni da quando ho intrapreso questa professione, da allora molte cose sono cambiate. La tecnologia si è evoluta rapidamente anche in questo campo, rendendo i mezzi sempre più affidabili, performanti e dotati di maggiore autonomia, grazie a sensori anticollisione, a software per il volo autonomo più sofisticati e a batterie con maggiore capacità. Questa evoluzione è avvenuta in modo altrettanto repentino anche per i payload, ampliando la disponibilità oltre che con fotocamere sempre più leggere, ottiche migliorate e gimbal più reattivi anche con tutta una serie di applicativi specifici come per esempio le spettrocamere e le termocamere.
Se da un lato i mezzi sono diventati quindi più facili da pilotare, stare al passo con l’evoluzione della normativa non si è rivelato sempre altrettanto semplice a causa dei molteplici cambiamenti subiti in pochi anni. Essere un professionista di questo settore significa infatti, prima di tutto, investire tempo e risorse nel restare sempre aggiornati sulla normativa e sugli adempimenti necessari perché, come è noto, “la legge non ammette l’ignoranza”, tanto meno in un ambito così delicato e complesso come quello aeronautico.
Ho deciso di scrivere questo articolo per tentare di dare una risposta alle persone che nel tempo mi hanno chiesto consigli sull’opportunità di intraprendere la professione di “dronista”. Premesso che non ho la presunzione di ergermi quale esperto dispensatore di consigli, ho comunque scelto, dal piccolo della mia esperienza, di esporre un mio parere puramente personale sull’argomento.
Ciò che seguirà quindi non ha alcuna pretesa di essere una fotografia della realtà, bensì una mia interpretazione, frutto dell’esperienza e dell’interesse che da anni coltivo per questo mondo.
Il mercato dei servizi con droni sta vivendo una continua espansione che via via coinvolge sempre più settori, se 5 anni fa il lavoro era quasi esclusivamente rivolto al comparto foto e video, oggi il pilota di droni è una figura richiesta anche in agricoltura, in edilizia, nel campo della sicurezza, in quello ambientale, in operazioni di rescue, etc. Tuttavia questo ampliamento degli ambiti di impiego non deve creare false aspettative in chi desidera avvicinarsi a questa professione. Se infatti da un lato la domanda si sta ampliando, dall’altra anche l’offerta sta aumentando considerevolmente per il gran numero di piloti “sfornati” ogni anno dalle molte scuole sorte recentemente in Italia. Se al numero di piloti che si propongono sul mercato non corrisponderà però anche un aumento della domanda, in poco tempo il mercato rischierà di saturarsi.
Per la legge della domanda e dell’offerta se la seconda supera la prima i prezzi delle prestazioni saranno inesorabilmente destinati a calare e, se scendono troppo, rischiano di mettere in difficoltà le aziende che, nel rispetto della normativa e forti di una sana cultura aeronautica, investono in sicurezza, prevenzione e addestramento dei piloti.
Svolgere a norma di legge la professione di pilota comporta infatti, oltre ad un importante investimento iniziale, anche molte spese di ordinaria amministrazione tra cui la manutenzione dei mezzi, le assicurazioni, gli aggiornamenti tecnici e normativi etc. e dato che poter sopravvivere un’azienda deve fare utili, è necessario che i prezzi dei servizi erogati con i droni siano sufficienti a garantire la sostenibilità economica del sistema.
Nel corso della mia esperienza lavorativa, ho sempre cercato di spiegare al committente quali fossero le voci che concorrono alla definizione del prezzo del servizio anche con l’intento di far maturare una cultura capace di riconoscere la professionalità di un lavoro di qualità e svolto nel rispetto della normativa e delle regole di sicurezza. Tuttavia questo mio impegno non sempre ha prodotto il risultato sperato e il cliente ha pronunciato quella frase che, per un professionista del settore, suona come un vero e proprio schiaffo morale:- “… conosco un amico che ha un drone e che me lo fa per pochi euro …” Questa situazione diviene ancora più frustrante quanto ti accorgi che, conti alla mano, sotto quella cifra non avresti proprio potuto scendere, pena il rischio di non guadagnarci o peggio ancora di non coprire i costi.
Purtroppo il mercato dei servizi con droni sconta il prezzo della sua immaturità e del fatto che ci siano ancora troppe persone che lo svolgono in modo improprio, spesso senza avere un’abilitazione e senza rispettare le normative e delle regole di sicurezza.
Per quanto Enac e le forze dell’ordine svolgano regolari controlli anche in questo ambito, temo che il fenomeno sarà però difficilmente arginabile fintanto che non si diffonderà una nuova consapevolezza e cultura anche tra i committenti.
Per queste ragioni il mio consiglio per chi volesse intraprendere questa professione, è di fare prima una attenta valutazione che contempli una buona preparazione teorica e pratica e un investimento iniziale sufficiente ad acquistare un mezzo e un’attrezzatura professionale che possa ben differenziare i vostri servizi da quelli che “chiunque” potrebbe offrire improvvisandosi “dronista”.
Dal mio punto di vista oggi questa e l’unica strada possibile per proporsi efficacemente in un mercato che è ancora in via di definizione ed in cui muoversi è spesso molto complesso per le ragioni che ho sopra esposto.